Ecco la storia di una imprudente dimissione ed evidente assenza di comunicazione tra sanitari della stessa struttura.
E’ incredibile che dopo l’esecuzione di una emocoltura si dimetta un paziente non in buone condizioni (malgrado quanto scritto nel foglio di dimissione) e non si aggiornino i familiari quando si hanno gli esiti di una infezione che ha effetti letali se trascurata. Esiste a nostro parere un grave difetto di comunicazione tra il laboratorio di analisi e i sanitari a cui è stato riferito l’esito della emocoltura. Un difetto di comunicazione che sommato alla negligente presa in carico della successiva struttura è costata la morte del paziente e il disgregamento del tessuto familiare.
Insomma, trattasi di una gestione del paziente inadeguata da parte di due strutture di elevato livello di assistenza che dimostrano che quando la morte è scritta qualche strumento umano che la causa lo si trova sempre. Le considerazioni le lascio ai medici legali, agli internisti e agli avvocati da farsi eventualmente sulle pagine negli spazi appositi di questa pagina. Vi terremo informati degli esiti della consulenza tecnica nei prossimi mesi in quanto il sinistro è stato aperto presso le due strutture e nelle prossime due-tre settimane si iscriverà a ruolo il ricorso 696bis.
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