Due medici dell’Asp sono stati iscritti nel registro degli indagati, come atto dovuto, nell’ambito del fascicolo aperto dalla Procura sul decesso di un uomo di 79 anni, morto dopo una fluorangiografia eseguita nei locali dell’Azienda sanitaria provinciale. L’uomo, soggetto trombofilico, è stato colto da un malore e inutile è stata la corsa in ospedale a bordo di un mezzo del 118
La Procura della Repubblica di Messina ha aperto un fascicolo sul decesso di un 79enne morto dopo una fluorangiografia, un’esame della retina utile per la diagnosi di molteplici patologie vascolari o infiammatorie dell’occhio.
Il fatto, riportato dalla Gazzetta del Sud, risale alla fine dello scorso mese di marzo. L’uomo, soggetto trombofilico, subito dopo lo svolgimento dell’esame, effettuato presso l’ambulatorio dell’Azienda sanitaria provinciale, sarebbe stato colto da un malore; nonostante l’intervento dei soccorritori e la corsa in ambulanza verso il nosocomio del capoluogo di provincia siciliano, tuttavia, sarebbe deceduto durante il tragitto.
In seguito alla denuncia presentata dalla moglie, la magistratura ha avviato un’inchiesta iscrivendo nel registro degli indagati i due medici, un oculista e un anestesista, che hanno effettuato la fluorangiografia. Si tratta di un atto dovuto per consentire loro la nomina di propri consulenti in vista dello svolgimento dell’autopsia.
L’esame necroscopico, in base a quanto riferisce la Gazzetta del Sud, avrebbe escluso come causa del decesso lo shock anafilattico, possibile effetto del mezzo di contrasto.
Si attendono dunque gli esiti degli accertamenti peritali per capire cosa sia successo e valutare la sussistenza di eventuali responsabilità sanitarie.
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