Reato prescritto, ma confermate le statuizioni civili nei confronti di un medico che dovrà versare, in solido con la Asl, una provvisionale di 140 mila euro ai genitori di un bambino morto per una polmonite nel 2018 nel casertano
La Corte di appello di Napoli ha confermato le statuizioni civili pronunciate dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di un pediatra finito a giudizio per il decesso di un bambino morto per una polmonite nel gennaio del 2013. Il piccolo aveva otto anni.
Il Collegio territoriale campano, pur dichiarando prescritto il reato, ha quindi riconosciuto la responsabilità del professionista. Inoltre – come riferisce Caserta News – ha condannato quale responsabile civile anche l’Azienda sanitaria locale (che invece era uscita indenne dal giudizio di primo grado) in quanto il dottore lavorava proprio in regime di convenzione con l’Ente sanitario.
Il medico e l’Asl, pertanto, dovranno versare in solido una provvisionale di 140 mila euro ai genitori della giovane vittima, costituitisi parte civile nel procedimento.
In base a quanto ricostruito, il camice bianco avrebbe visitato il piccolo paziente solamente il giorno prima del decesso, nonostante il problema respiratorio si fosse manifestato già da qualche settimana; circostanza, quest’ultima, di cui il pediatra – secondo quanto emerso dal processo – sarebbe stato a conoscenza.
Secondo l’ipotesi accusatoria, dunque, il ritardo nella visita e il mancato approfondimento diagnostico delle condizione del bambino sarebbero stati determinanti – riporta sempre Caserta News – nel verificarsi della tragica scomparsa.
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