Per i camici bianchi, accusati di omicidio colposo in relazione al decesso di una 75enne morta dopo un intervento di correzione di alluce valgo, è stata chiesta la condanna
La Procura della Repubblica di Bologna ha chiesto la condanna per tutti e tre i medici finiti a giudizio con l’ipotesi di reato di omicidio colposo in relazione alla scomparsa di una signora di 75 anni, morta dopo un intervento di correzione di alluce valgo eseguito in una clinica privata accreditata del capoluogo emiliano nel febbraio del 2016. A causare il decesso, in base a quanto appurato, sarebbe stata un’infezione.
Ai medici viene contestato a vario titolo di non aver considerato fattori di rischio che consigliavano di rinviare l’operazione, peraltro di non certa utilità terapeutica.
Secondo l’accusa, in particolare, non sarebbe stata prescritta una profilassi, né dopo l’operazione sarebbero stati somministrati antibiotici e disposti approfondimenti, nonostante la presenza di alcuni elementi clinicamente significativi dell’infezione.
Nel procedimento si sono costituiti parte civile il marito e la figlia della vittima.
Il loro legale nella sua arringa – come riporta l’Ansa – avrebbe sottolineato la “grave negligenza” e “imprudenza” dei medici nel decidere l’operazione, in mancanza di necessità e di adeguate valutazioni radiologiche, come emerso dall’istruttoria dibattimentale; una scelta terapeutica sbagliata e inutile – a detta dell’avvocato – a fronte di un rischio infettivo elevato per una serie di patologie, “che non era necessario correre”.
Al termine della requisitoria il Pubblico ministero ha chiesto pene che vanno da un anno e quattro mesi a un anno e otto mesi. La sentenza è attesa per il 29 aprile.
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