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Il medico è accusato di omicidio colposo in relazione al decesso di una donna di 76 anni morta per un infarto del miocardio nel 2020

Si terrà il 18 giugno davanti al Gup del Tribunale di di Ascoli Piceno l’udienza preliminare del procedimento a carico di un cardiologo milanese, accusato di omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta sul decesso di una signora di 76 anni, morta per un infarto del miocardio nella primavera del 2020.

In base a quanto ricostruito dalla magistratura e riportato dal Corriere Adriatico, la donna il 23 maggio si era recata in farmacia, poco prima delle 11, per sottoporsi a un elettrocardiogramma in quanto avvertiva un dolore persistente al petto e alla spalla. Dopo mezz’ora aveva ricevuto attraverso il servizio di telemedicina il referto dell’esame, che non avrebbe evidenziato alcuna complicanza.

Tornata a casa, tuttavia, intorno alle 13 la signora era stata colta da un arresto cardiaco.

Nonostante la corsa in ospedale e un intervento di angioplastica, era morta a distanza di circa un mese.

In seguito alla denuncia presentata dai familiari della vittima, la Procura del capoluogo di provincia marchigiano aveva aperto un fascicolo sul caso al fine di fare piena luce sull’accaduto, iscrivendo nel registro degli indagati il medico che aveva refertato l’accertamento.

Nelle scorse ore, nonostante la richiesta di archiviazione della posizione del camice bianco avanzata dal sostituto procuratore lo scorso marzo, il Giudice per le indagini preliminari, anche sulla base di una consulenza tecnica affidata a un medico legale e a un cardiologo, ha disposto che il Pubblico ministero procedesse all’imputazione dell’indagato. Secondo l’ipotesi accusatoria, se il professionista avesse rilevato dal tracciato che la donna aveva in atto un infarto del miocardio, la 76enne si sarebbe potuta salvare.

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