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Il professionista era accusato di omicidio colposo per i certificati di idoneità sportiva rilasciati a Davide Astori, il calciatore deceduto per una cardiomiopatia aritmogena nel marzo del 2018

Un anno di reclusione, con sospensione della pena, e un milione e novantamila euro di provvisionale per il risarcimento del danno ai familiari della vittima. E’ il verdetto emesso dal Tribunale di Firenze nei confronti del medico (all’epoca direttore sanitario di Medicina dello sport dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi) che rilasciò i certificati di idoneità a Davide Astori, il calciatore della Fiorentina rinvenuto senza vita il 4 marzo 2018 nella sua stanza di albergo prima della partita che la sua squadra avrebbe dovuto disputare contro l’Udinese.

Il camice bianco, unico imputato, era accusato di omicidio colposo ed è stato giudicato in abbreviato; dovrà versare rispettivamente 250.000 euro a favore della compagna del giocatore, 240.000 alla figlia, e i restanti 600.000 ripartiti tra i genitori e i fratelli.

Dopo il tragico decesso del calciatore la Procura del capoluogo friulano aveva aperto un’inchiesta disponendo lo svolgimento dell’autopsia e l’acquisizione delle cartelle cliniche, contenenti l’idoneità all’attività agonistica.

Nel giugno del 2018, gli atti erano stati trasmessi alla Procura di Firenze, perché era stata ipotizzata una responsabilità medica proprio in ordine alle visite medico-sportive effettuate dal professionista.

I Pm toscani avevano affidato una consulenza medico legale e, sulla base di quel parere, avevano iscritto nel registro degli indagati l’ultimo medico che aveva firmato l’idoneità di Astori.

Secondo i periti, i risultati delle prove da sforzo a cui era stato sottoposto il calciatore sette mesi prima della sua morte, avrebbero dovuto suggerire ulteriori accertamenti, che avrebbero fatto scoprire la cardiomiopatia aritmogena di cui soffriva.

Secondo gli esperti della difesa, invece, nessun esame avrebbe potuto indicare quel male del cuore del calciatore, che mai aveva avuto sintomi.

Per questo, il giudice aveva disposto una terza perizia, nel corso del procedimento con il rito abbreviato a cui ha deciso di aderire l’imputato, accusato di omicidio colposo.

Nelle scorse ore è arrivata la sentenza del Collegio fiorentino, le cui motivazioni sono attese entro 90 giorni.

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