La paziente, a causa dell’errata diagnosi di tumore epatico, ha subito un ciclo chemioterapico inutile che, secondo l’accusa, le avrebbe provocato uno stato di prostrazione fisica e psicologica
Dovranno comparire davanti al Giudice di Pace di Padova due medici dell’ospedale di Monselice, accusati di errata diagnosi di tumore epatico nei confronti di una donna di 68 anni, ex volto noto della musica, che aveva finito col sottoporsi ad “un inutile e deleterio” ciclo di chemioterapia e radioterapia che, secondo l’accusa, le avrebbe provocato malesseri e uno stato di prostrazione fisica e psicologica.
La donna nel 2015 aveva svolto una serie di test e analisi che avevano dato un responso tremendo: tumore maligno. Era quindi stata costretta a iniziare un ciclo di cure chemioterapiche, con tutte le conseguenze del caso in termini di debilitazione fisica e psicologica.
Nel 2017, tuttavia, in occasione di un controllo successivo alla completa remissione, un medico aveva ipotizzato che l’esame istologico sulla base del quale era stata diagnosticata la neoplasia, in realtà non presupponesse alcun tumore.
Da li la decisione far esaminare i vetrini a un perito che aveva confermato l’inesistenza del cancro.
La signora aveva quindi avviato una causa civile nei confronti dell’azienda sanitaria per ottenere il risarcimento dei danni fisici e morali patiti. Nel contempo era stata presentata una denuncia penale per lesioni gravissime, con conseguente apertura di un’inchiesta da parte della magistratura, inizialmente contro ignoti.
Nell’ambito dell’inchiesta sono emersi pareri contrastanti tra i medici legali di parte e quello incaricato dalla Procura in ordine alla sussistenza, sulla base di quanto emerso dalla documentazione clinica, di un nesso causale tra le cure subite e la grave prostrazione psicologica in cui si trova la parte lesa.
Il consulente di parte, infatti, affermerebbe l’esistenza di una “grave depressione” patita dalla donna a causa dell’errore. Il perito nominato dal Pm, invece, pur riconoscendo l’errore nella diagnosi, riterrebbe non sussistenti gli elementi per attribuire la depressione alla chemioterapia, sottolineando come tale stato le fosse stata diagnosticato prima dell’aprile 2015.
Sei vittima di errore medico o infezione ospedaliera? Hai subito un grave danno fisico o la perdita di un familiare? Clicca qui
Leggi anche:
Emorragia cerebrale dopo il ricovero in ospedale, aperta inchiesta a Udine
Complicanze dopo una isterectomia, quattro medici condannati per lesioni
Morta dopo un intervento alla colonna vertebrale, due medici a giudizio