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Inchiesta in corso a Venezia sul decesso di un 42enne morto per una polmonite batterica dopo il ricovero in ospedale per il contagio da Coronavirus; nel mirino della Procura la condotta del personale che avuto in cura l’uomo

La Procura di Venezia ha aperto un procedimento penale per omicidio colposo sul decesso di un 42enne stroncato – in base alle prime risultanze dell’autopsia – da una polmonite batterica seguita al contagio da Covid-19.

L’inchiesta ha preso le mosse – come riferisce la Nuova Venezia – dall’esposto presentato dalla moglie della vittima, che non avrebbe sofferto di patologie pregresse, ed era stato ricoverato in ospedale dopo aver contratto il Coronavirus a inizio dicembre 2020, per poi morire il 1 gennaio.

L’uomo era stato estubato e i tamponi effettuati il 22 e il 24 dicembre avrebbero dato esito negativo. Tuttavia, avrebbe contratto due batteri, tra i quali l’Acinetobacter, che i sanitari avevano tentato di combattere con l’utilizzo di vari antibiotici.

Il Pubblico ministero titolare del fascicolo ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di 12 operatori sanitari della struttura che aveva avuto in carico la vittima. Un atto dovuto per consentire loro di partecipare agli accertamenti peritali attraverso la nomina di propri consulenti di parte.

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