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La famiglia di un paziente morto in seguito a una sepsi generalizzata causata da un’infezione contratta in ospedale ha avanzato una richiesta pari a oltre 1 milione e 350 mila euro

Ammonta a oltre 1 milione e 350 mila euro la richiesta di risarcimento avanzata nei confronti di Ministero della Salute, Asl di Agrigento e due strutture sanitarie siciliane, dai familiari di un paziente che, per la consulenza tecnica di parte, sarebbe deceduto a causa di una infezione nosocomiale contratta presumibilmente in una struttura di Palermo, dove era stato ricoverato nel novembre del 2018, dalla quale sarebbe derivata la “sepsi generalizzata sostenuta da germi patogeni multi resistenti”, risultata fatale.

L’uomo – secondo l’ipotesi accusatoria, riportata da Agrigento Notizie, sarebbe “rimasto posizionato su una barella collocata in corsia, con la diagnosi di insufficienza respiratoria in paziente con chetoacidosi diabetica”. Quindi, a causa dell’aggravamento delle sue condizioni cliniche, sarebbe stato trasferito in una seconda struttura in provincia di Agrigento, dove sarebbe rimasto una sola notte, per poi essere nuovamente riportato nel capoluogo, dove è poi deceduto.

A fronte della citazione in giudizio, l’Asp di Agrigento – come riferisce Agrigento Notizie – ha deciso di costituirsi per “difendere la legittimità e la correttezza dell’azienda sanitaria provinciale al fine di ottenere il rigetto delle pretese risarcitorie avanzate”.

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