Si tratta di tre medici, due infermieri e un OSS accusati del decesso di un paziente 61enne morto in una RSA nel 2019
Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Crotone ha disposto il rinvio a giudizio per sei operatori sanitari accusati del decesso di un uomo di 61 anni, morto in una RSA della provincia nel giugno 2019.
Secondo la tesi accusatoria riportata dalla Gazzetta del Sud, il paziente, affetto da sindrome di Down, sarebbe deceduto per “insufficienza toracica nonché compressione della porzione laterale del collo dovuta all’utilizzo di mezzi di contenzione”; nello specifico, sarebbe rimasto incastrato tra le fasce di contenzione con le quali era stato assicurato al letto.
Per il Pubblico ministero titolare del fascicolo, dal momento che il 61enne non era un paziente psichiatrico, l’impiego della “triplice cintura di contenzione” per tenerlo “bloccato” nel letto della sua stanza non sarebbe stato “giustificato da presupposti clinici, circostanziali ed emergenziali”.
Tra gli indagati figurano 3 medici: il direttore sanitario della clinica, accusato di privazione della libertà personale aggravata; il titolare della clinica, medico reumatologo, accusato di sequestro di persona; il responsabile della struttura, a cui viene contestato il sequestro di persona e il reato di falso. I camici bianchi dovranno rispondere anche del reato di morte come conseguenza del sequestro di persona.
A processo andranno anche due infermiere – accusate rispettivamente di privazione della libertà personale e di omicidio colposo e lesioni colpose – e un operatore socio sanitario, anch’egli per omicidio colposo e lesioni colpose. La fase dibattimentale inizierà il 25 novembre.
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