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Per il decesso del giugno 2020 all’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, vanno a processo un medico e 2 ostetriche accusati di omicidio colposo

Vanno a processo medico e 2 ostetriche, per la neonata morta nel giugno 2020 all’ospedale pugliese Miulli di Acquaviva delle Fonti. Come riferisce il Quotidiano del Sud edizione Puglia, ci sono nuovi sviluppi nel procedimento giudiziario sul decesso della piccola, venuta alla luce nella stessa struttura sanitaria, un anno e mezzo fa. Il 9 dicembre, il gip del Tribunale di Bari, Francesco Agnino, ha infatti mandato a processo tre sanitari. Sono accusati di concorso in omicidio colposo per le loro presunte condotte negligenti, che avrebbero contribuito a causare la morte.

La storia risale al 30 giugno del 2020 e, nel procedimento, il Miulli si è costituito responsabile civile. Agli imputati si contesta di aver indotto al travaglio la partoriente, una donna di 33 anni di Monopoli, a ventiquattro ore dalla rottura delle acque, come peraltro previsto alla procedura, ma di non aver successivamente monitorato il battito fetale in continuo fino al parto, bensì in modalità intermittente. La bambina, in grave sofferenza respiratoria al momento della nascita, fu trasportata d’urgenza alla terapia intensiva neonatale dell’ospedale Di Venere di Bari-Carbonara, dove non si riuscì a salvarle la vita. La neonata morì dopo poche ore dopo il suo arrivo all’ospedale del capoluogo per asfissia perinatale con sindrome da aspirazione di liquido amniotico. Il decesso provocò la denuncia, da parte dei familiari.

Fu aperto un fascicolo d’inchiesta che, nella primavera scorsa, giunse alle prime conclusioni. Il 27 marzo la pm Grazia Errede della procura di Bari chiese il rinvio a giudizio per il medico e le due ostetriche dell’ospedale Miulli, ritenendolo responsabili di concorso in omicidio colposo. Con la costituzione di parte civile dei genitori della neonata, il 30 giugno scorso, era quindi cominciata dinanzi al gup Francesco Agnino l’udienza preliminare nei confronti dei tre operatori sanitari. La parte civile chiese anche la citazione dell’ospedale Miulli come responsabile civile. Alla ripresa del procedimento, il rinvio a giudizio. Il processo prenderà il via il 6 giugno del 2022 dinanzi al giudice del Tribunale di Bari Carlotta D’Alessandro.

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