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Un 55enne, invalido dopo operazione, fa causa al nosocomio veneto di Dolo: chirurgo gli recise la vena iliaca quando lo operò di tumore alla prostata

Gli diagnosticano un tumore alla prostata, resta invalido dopo l’operazione chirurgica: fa causa all’ospedale per quasi 700mila euro. Come riporta Il Gazzettino, protagonista della storia è un 55enne veneziano di Mira a cui, nel 2017, fu scoperto un carcinoma. I medici dell’ospedale di Dolo suggeriscono un intervento per l’asportazione totale della prostata. L’operazione viene fissata per il 7 febbraio, ma durante la fase iniziale qualcosa va male: il chirurgo inavvertitamente recide la vena iliaca provocando una grave emorragia. Sono costretti a intervenire i chirurghi vascolari per suturare la vena prima che sia troppo tardi. Il paziente, salvato per miracolo, perde 5 litri di sangue e l’intervento viene sospeso per trasferirlo al reparto di terapia intensiva dell’Angelo. L’uomo è poi ricoverato a Dolo in medicina e dimesso il 22 giugno di quello stesso anno. 

Per l’uomo il ritorno a casa è stato decisamente complicato. Responsabile di un settore per un’azienda del Trevigiano, è costretto a rimanere per un anno lontano dal lavoro. Al suo ritorno, inoltre, le sue mansioni sono cambiate: non era più in grado né di rimanere seduto a lungo, né di fare sopralluoghi faticosi in cantiere. Il 55enne, poi, era un amante degli sport all’aria aperta: nautica, nuoto, canottaggio, pesca, sci, pattinaggio sul ghiaccio. Per lui non è stato possibile riprendere alcuna attività, a causa dei dolori e delle disfunzioni successive all’intervento.

A marzo scorso, la decisione di affidarsi a un legale, per avviare una causa civile contro il chirurgo e contro l’ospedale. La perizia medica del consulente di parte nominato dall’avvocato, parla di un «danno biologico permanente del 35/40%».  Per questo la richiesta di risarcimento si divide in quattro tronconi: danno biologico (316mila euro), danno esistenziale («lesione della personalità del soggetto» che, di fatto, non è più potuto tornare alla vita di prima: 158mila euro), danno estetico (deturpazioni fisiche all’addome in seguito all’operazione: 158mila euro) e danno patrimoniale (1.295 euro). In totale, quindi, un danno calcolato in 633.343 euro. 

Il giudice del tribunale di Venezia Ivana Morandin ha accolto la consulenza tecnica di parte e nominato una consulenza tecnica terza. Nella prossima udienza, fissata per il 17 febbraio, dovrebbe arrivare la sentenza. 

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