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Il diciottenne trovato morto nel sonno, era stato visitato dal Pronto Soccorso per forte mal di testa e vomito.

Il giovane 18enne morto nel sonno la notte tra il 13 e il 14 luglio 2021, come riportato dal Corriere della Sera (ed. del Veneto), era stato portato due volte presso il Pronto soccorso di Belluno per un forte mal di testa che lo perseguitava, e da qualche giorno era degenerato con forti attacchi di vomito.

La vicenda è finita in tribunale. Secondo la ricostruzione fatta da una perizia disposta dalla Procura, il ragazzo sarebbe entrato in ospedale con difficoltà nel camminare e sarebbe poi stato dimesso pur versando in condizioni drammatiche.

Le indagini condotte in questi mesi, hanno fatto emergere una condotta di “colpa grave per imprudenza e negligenza” da parte del medico del pronto soccorso di Belluno che aveva visitato il giovane prima del malore fatale.

Inoltre, in questi giorni è emerso che il giovane non sia stato sottoposto agli accertamenti di routine e forse, sarebbe bastato un esame del sangue per salvarlo. Nel referto medico-legale si legge: “il medico non ha identificato il problema e il rischi ad esso connesso; nel contempo, nulla ha operato, in modo completo e risolutivo perché ciò avvenisse. Il medico ha emesso di verificare la condizione ematochimica del ragazzo demandando poi ad altri l’esecuzione di ulteriori controlli (visita neurologica) senza avanzare, dal canto suo, la benché minima diagnostica”.

I genitori del ragazzo continuano a chiedere che venga fatta chiarezza sulle circostanze del decesso di loro figlio.

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