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L’uomo ha riportato un danno permanente alla mano, quantificato nella misura del 3 per cento, dopo essere stato sottoposto a una angio-Tc aorta toracica con mezzo di contrasto. Riconosciuto anche il danno biologico temporaneo e il danno patrimoniale; all’uomo, residente in provincia di Venezia, l’Azienda sanitaria dovrà versare un risarcimento pari a 13 mila euro

Il Tribunale di Venezia ha riconosciuto un risarcimento di 13 mila euro a un cittadino residente in provincia per il danno permanente alla mano riportato a causa di un esame radiologico sbagliato.

La vicenda risale al 2013. L’uomo sarebbe stato sottoposto a una angio-Tc aorta toracica con mezzo di contrasto nel reparto di radiologia dell’ospedale di San Donà, che gli avrebbe creato problemi all’arto.

Nel 2017, il paziente aveva avviato una causa nei confronti della Usl 4 chiedendo – riferisce la Nuova Venezia – il pagamento di tutti i danni subiti a seguito dell’esame effettuato dal personale sanitario che ha determinato la fuoriuscita del mezzo di contrasto.

Il Giudice, sulla base di una perizia medico legale, ha accertato una “condotta negligente del personale sanitario” che, per l’esecuzione dell’accertamento aveva impiegato un accesso venoso periferico sulla mano e utilizzato un ago non adeguato.

Al danneggiato è stato riconosciuto un danno biologico del 3% oltre che un danno biologico temporaneo e un danno patrimoniale, con la conseguente condanna dell’Azienda sanitaria a un risarcimento di 13 mila euro.

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