La donna, affetta da diabete, si era sottoposta a un trattamento per ridurre una retinopatia riportando gravi danni all’occhio destro
La Corte di appello di Ancona, ribaltando il giudizio di primo grado, ha condannato l’Azienda sanitaria locale del capoluogo marchigiano a versare 180 mila euro a una signora, oggi 73enne, per i gravi danni all’occhio riportati dopo essersi sottoposta a sei sedute di laser terapia bilaterale nel 2007.
La donna – come riferisce il Corriere Adriatico – aveva affrontato il trattamento per cercare di ridurre una retinopatia causata dal diabete ma, dopo ogni intervento avrebbe sofferto un abbassamento dell’acutezza visiva dell’occhio destro, non ancora “attaccato” dalla patologia diabetica. Il medico che la seguiva le avrebbe spiegato che per “interventi eseguiti in prossimità della macula, potevano capitare incidenti con la perdita definitiva e completa del visus”, e poi che la lesione dell’occhio sarebbe avvenuta per un “movimento della paziente che avrebbe comportato l’attingimento da parte del raggio di tessuti diversi da quelli che dovevano essere trattati”.
Il Tribunale aveva respinto le pretese risarcitorie della paziente escludendo qualsiasi responsabilità sanitaria, con conseguente condanna della parte attrice al pagamento delle spese legali.
Il Giudice aveva abbracciato la tesi del movimento della paziente, fortemente contrastata dai legali della donna, secondo i quali lo spostamento, ove mai fosse stato la causa del danno, avrebbe dovuto essere evitato dal medico operante.
La Corte territoriale ha invece ritenuto sussistente la responsabilità sanitaria, non risultando dimostrato che la paziente si sarebbe mossa e ritenendo superfluo rinnovare la consulenza tecnica.
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