I camici bianchi sono accusati di omicidio colposo in relazione al decesso di una donna di 38 anni, entrata in coma per una emorragia dopo il parto e morta quattro anni dopo
Imputazione coatta per due medici dell’ospedale San Martino di Genova accusati di omicidio colposo per la morte di una 38enne originaria di Rapallo. La donna nel 2012 era entrata in coma per una emorragia dopo il parto, non si era più ripresa ed era morta quasi quattro anni dopo.
Come riporta l’agenzia Ansa, la neomamma era stata ricoverata dopo il parto con taglio cesareo ma il quadro clinico si era complicato tanto da doverla trasferire in terapia intensiva. La tragedia aveva visto l’apertura di un’inchiesta con l’iscrizione nel registro degli indagati di due camici bianchi del nosocomio del capoluogo ligure.
Nonostante per due volte il pubblico ministero titolare del fascicolo abbia chiesto l’archiviazione delle posizioni dei sanitari, il Gip ha ordinato l’imputazione coatta, accogliendo l’opposizione dell’avvocato dei familiari della vittima.
“La seconda perizia – ha scritto il giudice nel suo provvedimento – ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio l’esistenza di una grave negligenza in capo ai sanitari” che ebbero in cura la paziente. “Nel periodo post partum, soprattutto nei giorni immediatamente precedenti all’arresto cardiaco, esistevano – prosegue – sintomi evidenti di un peggioramento della situazione”.
A fronte di tale situazione, tuttavia, i medici “hanno omesso di eseguire semplici accertamenti, che avrebbero dimostrato la reale situazione della donna e imposto trattamenti immediati, in particolare quello chirurgico”. In particolare, i medici “non procedevano allo studio dell’emocoagulazione e in cartella clinica non vengono riportati i valori relativi a un controllo emogasanalitico e non disponevano una semplice ecografia all’addome”.
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