Gli imputati sono 4 medici di una clinica della provincia di Salerno, accusati del decesso di un 40enne morto dopo un intervento di riduzione dello stomaco
Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Vallo della Lucania, accogliendo la richiesta avanzata dal Pubblico ministero della locale Procura, ha disposto il rinvio a giudizio di quattro chirurghi di una clinica privata del centro cilentano. I medici sono accusati di omicidio colposo in concorso in relazione al decesso di un 40enne morto dopo un intervento di riduzione dello stomaco nel 2016.
L’uomo aveva deciso di sottoporsi all’operazione per risolvere i suoi problemi legati all’obesità. Secondo l’ipotesi accusatoria, tuttavia, i camici bianchi imputati “per colpa dovuta ad imperizia, imprudenza e negligenza”, avrebbero cagionato, durante l’intervento chirurgico, “una fistola gastrica sulla parete postero-superiore dello stomaco” e successivamente non ne avrebbero diagnosticato la presenza, “nonostante fossero comparsi segni d’infiammazione e di peritonite nel paziente”.
Con la loro condotta, dunque, i professionisti avrebbero provocato la morte del 40enne per “insufficienza multiorgano complicata da lesione gastrica e conseguente peritonite chimica nonché polmonite bilaterale”.
In seguito alla tragica scomparsa la magistratura aveva aperto un fascicolo sul caso disponendo il sequestro della documentazione clinica e lo svolgimento dell’autopsia, affidata a un medico legale. L’esame necroscopico aveva confermato che a causare il decesso fu un’infezione letale riconducibile all’operazione di sleeve gastrectomy.
L’inchiesta vedeva indagati, come atto dovuto, anche altre dieci persone, tra medici e infermieri della struttura sanitaria coinvolta. Nei loro confronti sono cadute tutte le accuse.
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