Disposto l’esame autoptico al fine di fare chiarezza sul decesso di una 65enne morta per una presunta perforazione dell’intestino durante un intervento di ernia eseguito a Modica
La Procura di Ragusa ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo sul decesso di una donna di 65 anni, morta per una setticemia provocata – secondo l’ipotesi accusatoria avanzata dalla famiglia nella denuncia presentata in Commissariato il 14 luglio, giorno della tragica scomparsa – da una perforazione dell’intestino durante un intervento di ernia eseguito nel nosocomio di Modica.
La donna – come riferisce Ragusa Oggi – aveva subito un intervento di stomia nel 2010 a causa di un altro presunto errore medico, con l’applicazione di un sacchetto intestinale. Lo scorso 7 luglio sarebbe stata ricoverata per l’asportazione di un’ernia stomale; dopo l’intervento, tuttavia, avrebbe iniziato ad avvertire fastidi e dolori e a manifestare nausea e vomito. Il 13 luglio sarebbe stata sottoposta a una Tac per la verifica di eventuali complicanze post operatorie; quindi, sarebbe finita nuovamente sotto ai ferri a causa di una occlusione intestinale e da lì sarebbe stata trasferita in Terapia intensiva. Nelle ore successive le sue condizioni sarebbero precipitate e la mattina successiva è sopraggiunto il decesso.
L’esposto presentato dai familiari ha portato all’avvio delle indagini da parte della magistratura, al fine di verificare l’accaduto nonché la sussistenza di eventuali responsabilità sanitarie.
Il pubblico ministero titolare del fascicolo ha disposto il sequestro della documentazione clinica e lo svolgimento dell’esame autoptico, per il quale è previsto il conferimento dell’incarico nelle prossime ore. In vista degli accertamenti post mortem sono stati iscritti nel registro degli indagati i nomi di sette medici della struttura sanitaria modicana che avranno così modo di partecipare alle operazioni peritali con la nomina di propri consulenti.
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