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La paziente, sottoposta a un’operazione per l’asportazione di un polipo benigno nel 2013, ha subito una lesione del nervo pudendo che l’ha costretta a portare un catetere permanente; l’azienda sanitaria dovrà versarle circa 135 mila euro, oltre spese legali

Il Tribunale di Lucca ha condannato l’Azienda sanitaria locale a risarcire una paziente per la lesione costretta a portare un catetere permanente per una lesione del nervo pudendo subita in occasione di un intervento eseguito nel 2013 nel nosocomio del capoluogo di provincia toscano.

La donna si era sottoposta a una operazione per l’asportazione di un polipo benigno. Come riporta Luccaindiretta, secondo i periti incaricati dal Giudice, che ne ha integralmente recepito e condiviso le conclusioni, “la grave e specifica complicanza riscontrata non poteva ritenersi una complicanza normale dell’intervento”.

A detta degli esperti, la condizione clinica complessiva della paziente, che non presentava particolari rischi specifici dovuti ad altre e diverse condizioni patologiche pregresse, e nei riguardi della quale l’intervento poteva ritenersi riconducibile ad un rischio del tutto ordinario, non giustificherebbe infatti l’esito infausto verificatosi. Per i consulenti l’evento si sarebbe potuto evitare “usando la normale diligenza e facendo adeguata applicazione delle buone pratiche e linee guida note per il tipo di trattamento”.

Il Tribunale – riferisce sempre Luccaindiretta – ha quindi ritenuto sussistenti i requisiti di colpa medica disponendo così, a favore della parte danneggiata, un ristoro pari a circa 135 mila euro, oltre a 14 mila euro di spese legali e 3 mila euro di perizie mediche.

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