Riconosciuta la responsabilità di un dentista per le lesioni subite da una paziente di 70 anni in occasione di un intervento di chirurgia implantare; alla donna saranno versati circa 15 mila euro
Il Tribunale civile di Cassino, al termine di un processo durato circa 5 anni, ha condannato un dentista a risarcire una paziente 70enne a titolo di risarcimento per il danno biologico e per il danno morale, riportati dalla signora in seguito a un intervento di chirurgia implantare eseguito nel 2014.
La cifra, che sarà a carico della compagnia assicurativa del professionista, ammonta a poco meno di 15 mila euro, ed è comprensiva di interessi legali, spese di lite, competenze e oneri professionali, svalutazione monetaria e rimborso forfettario.
Come riporta Ciociaria Oggi, il Consulente tecnico incaricato dal Giudice ha riconosciuto il rispetto delle linee guida da parte dell’operatore sanitario relativamente alle scelte del piano terapeutico; tuttavia, “a causa di un incidente intra operatorio”, si sarebbe prodotto “un danno irreversibile di carattere neurologico che ha un rapporto causa-effetto”.
Il riferimento, in particolare, è a una lesione del nervo che – sempre secondo il perito – “potrebbe essere stata causata in maniera indiretta (surriscaldamento durante la fresatura per insufficiente irrigazione della fresa)” da un effetto diretto, “per errata esecuzione del tunnel implantare”; in questo caso il nervo sarebbe stato toccato con la fresa. Un’altra ipotesi è che “la lesione potrebbe essere stata provocata dall’anestesia”.
Il professionista, dal suo canto, si è sempre ritenuto estraneo ai danni lamentati dalla donna.
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