Sarà un processo a stabilire la sussistenza di responsabilità per il decesso di un uomo morto dopo un intervento di colecistectomia eseguito a Salerno nel 2018
Tre medici sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Salerno per il decesso di un paziente dopo un calvario di oltre un anno successivo a un intervento di colecistectomia in laparoscopia.
L’uomo – come ricostruisce il Mattino – era stato operato nel luglio del 2018 in una clinica del capoluogo di provincia campano ma, a causa di alcune complicanze, era stato trasferito in Rianimazione nel nosocomio cittadino, per poi morire nel dicembre del 2019 in una struttura sanitaria della Basilicata.
L’ipotesi accusatoria parla di “inadeguata conduzione tecnica dell’intervento” a causa di uno “scorretto inserimento ed utilizzo del trocar” che, secondo le perizie tecniche disposte in fase di indagine, avrebbero causato al paziente la “perforazione di un’ansa ileale” a seguito della quale si sarebbe sviluppata “una peritonite non tempestivamente diagnosticata e non adeguatamente trattata tanto da diventare una evoluta sepsi”.
Per la Procura, i professionisti indagati, due chirurghi e un medico di guardia, “mediante condotte indipendenti tra di loro omettevano di disporre ed eseguire una tac richiesta soltanto alle 8.30 del primo agosto ed effettuata alle 9.10 nonostante le condizioni del paziente e la sintomatologia manifesta evidenziassero già dalle 00.30 della notte segnali riconducibili ad una problematica addominale indicativa di complicanza chirurgica”.
In sede di udienza preliminare gli avvocati dei camici bianchi avevano chiesto ed ottenuto una nuova perizia. Ma, al termine degli ulteriori accertamenti, il giudice ha ritenuto che la vicenda debba essere affrontata in aula.
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