Gli operatori sanitari erano accusati di mancata diagnosi in relazione al decesso di un paziente morto per la rottura di un aneurisma nel 2014
Il Tribunale monocratico di Vibo Valentia ha condannato, con due procedimenti separati, tre medici in relazione al decesso di un ginecologo, morto per la rottura di un aneurisma nell’aprile del 2014. Si tratta rispettivamente di un radiologo e di due camici bianchi in servizio nel nosocomio del capoluogo di provincia calabrese.
La vittima – secondo quanto riportato dal Vibonese – si era recato in Pronto soccorso accusando forti dolori addominali. In base all’ipotesi accusatoria i professionisti indagati non si sarebbero accorti, nel visitare il paziente, della presenza nell’addome di un aneurisma. Una diagnosi che – per la Procura – poteva essere fatta il giorno stesso dell’accesso in ospedale. La rottura dell’aneurisma, invece, aveva poi provocato una emorragia risultata fatale.
Il Giudice ha inoltre disposto che i medici dovranno risarcire i danni ai familiari (moglie e figli) della vittima, costituitisi parte civile nel processo. Riconosciuta responsabile civile anche l’Azienda sanitaria provinciale, che dovrà dunque provvedere al risarcimento, da definire in separata sede, in solido con i dottori condannati.
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