Riconosciuti circa 500 mila euro a una signora costretta a subire l’amputazione della gamba per un’infezione ospedaliera contratta in occasione di un intervento per l’applicazione di una protesi al ginocchio eseguito in provincia di Firenze; condannate in solido due strutture sanitarie
Ammonta a 500 mila euro il risarcimento riconosciuto a un’anziana di 95 anni, costretta a subire l’amputazione della gamba per un’infezione ospedaliera.
La signora – come riporta la Nazione – era stata ricoverata nel 2007 per l’applicazione di una protesi al ginocchio destro in una struttura sanitaria della provincia di Firenze. Durante l’intervento, tuttavia, avrebbe contratto un’infezione e sarebbe stata costretta ad affrontare numerosi altri ricoveri, senza tuttavia riuscire a recuperare la funzionalità dell’arto. Nel 2013, a causa dell’aggravarsi della situazione, si era resa necessaria l’amputazione, al terzo medio superiore della coscia destra.
La paziente aveva quindi agito in giudizio nei confronti della casa di cura in cui era stata operata e di un’altra clinica della provincia di Lucca, dove era stata trasferita per fronteggiare l’emergenza insorta dopo l’intervento ed evitare il progredire del processo infettivo
Il Tribunale di Firenze, basandosi su una consulenza tecnica d’ufficio che avrebbe accertato la responsabilità delle strutture, ha condannato in solido le convenute al ristoro del danno patito dalla parte lesa, con indotta ripartizione in relazione al grado della colpa.
La cifra riconosciuta – riferisce ancora la Nazione – è stata definita anche tenendo conto del disagio provocato alla mobilità della donna – costretta all’uso di carrozzina e stampelle – nonché delle sue aspettative di vita.
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