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Indagini in corso a Lecce per fare luce sul decesso di una donna di 62 anni, morta dopo dieci giorni di ricovero nel nosocomio del capoluogo salentino

La Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza sul decesso di una 62enne morta dopo dieci giorni di ricovero nel nosocomio del capoluogo di provincia salentino.

Le indagini hanno preso il via in seguito alla denuncia presentata ai carabinieri dai familiari della vittima, i quali hanno raccontato che la loro congiunta era stata accompagnata in ospedale una prima volta lo scorso 8 novembre per sottoporsi ad un eco addome. Da alcuni giorni, infatti avrebbe avuto problemi gastrointestinali. Come riporta il Corriere Salentino, tuttavia, dall’accertamento non sarebbe stato possibile formulare una diagnosi.

La sera stessa, al persistere del malessere, la signora sarebbe tornata in Pronto soccorso e i medici – dopo una tac che avrebbe evidenziato un ispessimento intestinale dovuto, probabilmente, ad infiammazione dei diverticoli – avrebbero deciso di ricoverarla precauzionalmente per indagare meglio le cause di un addome gonfio, pur non ritenendo il quadro clinico preoccupante.

Durante la degenza, nei contatti sporadici con i parenti, la paziente avrebbe riferito di non riuscire a mangiare ed a evacuare. Le sue condizioni, inoltre, sarebbero progressivamente peggiorate, con difficoltà a deambulare e a scendere dal letto in autonomia.

La donna sarebbe stata sottoposta auna Tac con mezzo di contrasto che non avrebbe evidenziato nulla di grave. Il personale medico – riferisce sempre il Corriere Salentino – avrebbe quindi deciso di sottoporla a una gastroscopia e ad una colonscopia, ritenendo che l’addome globoso fosse probabilmente dovuto ai diverticoli infiammati e che nell’immediato non sarebbe stata necessaria alcuna operazione ma poteva essere sufficiente una cura farmacologica.

Nelle ore successive, in attesa degli ulteriori esami, la 62enne sarebbe stata intubata con un sondino naso gastrico necessario a distendere l’addome, ma da quel momento la situazione sarebbe precipitata, sino al decesso, sopraggiunto per un presunto infarto addominale dopo un copioso vomito di sangue scuro.

La magistratura, in vista dell’esame autoptico, ha iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, sette camici bianchi. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.

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