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Il medico, a fronte dei sintomi presentati dal bambino, non avrebbe disposto i dovuti accertamenti che avrebbero potuto far emergere il germinoma bifocale, un raro tumore cerebrale

Cinque mesi di reclusione, con sospensione della pena, per il reato di lesioni colpose permanenti. E’ la condanna inflitta Da Tribunale di Sassari a un pediatra accusato di non aver prescritto i dovuti accertamenti che, forse, avrebbero consentito di diagnosticare con maggiore tempestività un germinoma bifocale, ovvero un raro tumore cerebrale che causa il diabete insipido. 

La vicenda è riportata dalla Nuova Sardegna. Il piccolo paziente aveva sempre sete; era arrivato persino a rubare delle bottigliette di acqua ai compagni di scuola. In base a quanto emerso dal processo, i genitori, per tre anni – dalla primavera del 2011 all’inizio del 2014 – si sarebbero fidati del medico che avrebbe ipotizzato una “polidipsia su base psicogena”.

In seguito all’insorgere di disturbi alla vista, la coppia aveva deciso di sottoporre il figlio a una risonanza cranica, dalla quale era emersa la “presenza di idrocefalo associato a due lesioni espansive in sede sellare-sovrasellare ed epifisaria”. Da lì il trasferimento nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Sassari e, quindi, al Meyer di Firenze, dove il paziente – che oggi conduce una vita normale – era stato sottoposto a un trattamento chemioterapico, seguito da radioterapia.

La famiglia si era rivolta alla magistratura e sul caso era stata aperta un’inchiesta sfociata nel procedimento penale a carico del professionista. Parallelamente, alcuni mesi fa, il Tribunale di Sassari si è espresso anche in sede civile riconoscendo la responsabilità del pediatra e condannando il medico, in solido con l’Ats Sardegna a versare di cui – riferisce ancora la Nuova Sardegna – si è fatta carico la società assicurativa.

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