Bimba morta dopo 4 dimissioni a 17 mesi: per i consulenti del gip di Aosta ci sarebbe stata una superficialità da parte di uno dei medici indagati
Bimba morta dopo 4 dimissioni a 17 mesi, poteva essere salvata secondo i periti del gip di Aosta. Come racconta Fanpage.it, la piccola è deceduta nel febbraio dello scorso anno dopo essere stata visitata e dimessa per ben 4 volte al pronto soccorso dell’ospedale aostano Beauregard. Ne sono convinti i consulenti incaricati dal giudice per fare luce sulla dolorosa vicenda che vede indagati tre medici dello stesso nosocomio. L’accusa è di omicidio colposo in relazione alla responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario. Per gli esperti incaricati della perizia, infatti, ci sarebbe stata una superficialità nel trattare il caso da parte di uno dei medici che hanno visitato la bambina. Per i periti andava ricoverata o tenuta in osservazione visti i sintomi e non rispedita a casa come è invece accaduto.
E pur ammettendo che un “evento così drammatico era effettivamente raro”, secondo la perizia, con una cura tempestiva, la piccola avrebbe avuto molte più possibilità di salvarsi dall’infezione batterica che l’aveva colpita dopo un’influenza. Nel dettaglio, secondo i periti del Gip “sussistono chiari profili di colpa determinati da negligenza e imprudenza nell’operato del medico che ebbe a visitare la piccola durante l’accesso al pronto soccorso del Beauregard avvenuto in data 11 febbraio 2020”. Per i due esperti, “non si può essere certi della percentuale di sopravvivenza con un’adeguata impostazione terapeutica, ma considerando le basse percentuali di mortalità nei bambini di pari età della patologia di cui era affetta è probabile che una adeguata diagnosi e terapia avrebbero influito in termini significativi sulla sopravvivenza, ma anche nel determinismo del decesso”.
Per i periti si tratta comunque di “colpa lieve”, in quanto un “evento così drammatico era effettivamente raro e quindi non si può pensare” che abbia “agito nonostante la previsione dell’evento”. Dalla consulenza presentata durante l’incidente probatorio, emergono presunte colpe meno lievi per gli altri due medici visto che al momento delle due visite precedenti è molto probabile che la bambina fosse già affetta da influenza A ma senza l’infezione batterica che ne ha causato la morte il 17 febbraio 2020, dopo essere arrivata in condizioni disperate all’ospedale Regina Margherita di Torino.
Secondo l’autopsia, la piccola fu uccisa da un’insufficienza respiratoria provocata da un’influenza su cui si era innestata un’infezione batterica. Una infezione che anche secondo i medici dell’ospedale pediatrico torinese era già in avanzato stato e dunque agilmente individuabile prima del peggioramento delle condizioni che poi hanno portato al decesso della piccola.
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