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La paziente, a causa di complicanze dopo una isterectomia, era stata costretta a subire altri cinque interventi

Il giudice monocratico del Tribunale di Messina ha condannato 4 medici, in servizio nel 2012 presso il nosocomio del capoluogo di provincia siciliano, a conclusione del processo che li vedeva imputati per lesioni colpose ai danni di una paziente di 52 anni. La donna, nello specifico, aveva riportato una serie di complicanze dopo un intervento di isterectomia eseguito a causa della presenza di un fibroma, finendo in Rianimazione.

In base a quanto riferito nella querela e riportato dall’Eco del Sud, pochi giorni dopo le dimissioni la donna era stata colta da un’infezione, con forti dolori addominali. Tornata in ospedale, era stata sottoposta a un secondo intervento, per via di un “ascesso pelvico con peritonite massiva e diffusa in tutto l’addome con pleurite”. Uscita dalla sala operatoria era stata trasferita nuovamente in Terapia intensiva, a causa di problemi respiratori, e trattata con antibiotici.

Una Tac aveva poi evidenziato una “raccolta di liquido infetto a livello vaginale”; da lì la necessità di un nuovo intervento, in anestesia locale, per aspirare il liquido infetto.

Infine, una quarta operazione si era resa necessaria per ulteriori gravi complicanze quali la perforazione dell’intestino e il prolasso della vagina. Quindi, era finita sotto ai ferri altre due volte per il ricongiungimento del colon.

A distanza di nove anni il Tribunale ha riconosciuto le responsabilità di quattro dei camici bianchi che ebbero in cura la signora in quel periodo travagliato; per uno di loro è scattata la condanna a quattro mesi, mentre ai colleghi sono stati inflitti due mesi ciascuno. Tutti beneficeranno della sospensione della pena. In favore della parte lesa, inoltre, è stata disposta una provvisionale di 15 mila euro.

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