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La dottoressa andrà a processo in quanto accusata del decesso di una donna morta per una necrosi sviluppatasi in seguito alla morte del feto che portava in grembo, al termine di una gravidanza criptica

Il Giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Napoli ha rinviato a giudizio una dottoressa in servizio all’inizio del 2019 in una struttura sanitaria partenopea. Il medico dovrà rispondere di responsabilità colposa per morte e lesioni personali in ambito sanitario in relazione al decesso di una 36enne uccisa da una necrosi sviluppatasi in seguito alla morte del feto che portava in grembo, tra la 37esima e la 40esima settimana di una gravidanza criptica.

La paziente era incinta senza saperlo. Il 15 gennaio, tre giorni prima della tragica scomparsa, si era recata presso il nosocomio del capoluogo campano in preda a forti dolori, accompagnata dalla madre. La professionista di turno, tuttavia – come ricostruisce il Mattino -, dopo averle diagnosticato una lombosciatalgia, aveva deciso di non trattenerla in osservazione e neppure di sottoporla ad accertamenti strumentali, limitandosi a somministrarle un antidolorifico per poi rimandarla a casa.

Il 18 gennaio, la giovane era morta, in concomitanza con l’iniziale travaglio per il parto di un feto senza vita che le avrebbe causato una trombosi e una emorragia.

Secondo l’ipotesi accusatoria, il camice bianco indagato non avrebbe eseguito un corretto esame anamnestico. La condotta della dottoressa sarà ora esaminata dal Giudice monocratico del Tribunale, nel processo che prenderà il via a fine gennaio 2022. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile.

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